18 febbraio 2013 Moltissimi studenti indiani si sono
ritrovati nella mattina di lunedì 18 febbraio in diversi luoghi del
paese per svolgere una serie completa del “Surya Namaskar” (parole che
derivano dal sanscrito e che significano “saluto al sole”), una serie di
posizioni e posture utilizzate in alcune forme di yoga, in particolare
lo Hatha Yoga. Il programma del “Surya Namaskar”, che è stato inaugurato
il 12 gennaio, è stato organizzato da molte scuole indiane in occasione
del 150esimo anniversario della nascita del monaco induista Swami
Vivekananda, una figura chiave nel portare l’induismo ad essere una
delle religioni più importanti e conosciute al mondo alla fine del XIX
secolo. Vivekananda è conosciuto anche per avere diffuso la pratica
dello yoga in Occidente.
La
serie completa del Surya Namaskar comprende 12 differenti posizioni che
devono essere eseguite in una sequenza particolare. Secondo gli
organizzatori delle celebrazioni, il Surya Namaskar è una pratica benefica
per alcune funzioni del corpo: farebbe bene al sistema digestivo,
aiuterebbe a perdere peso, a rendere la pancia piatta e a ridurre
l’insonnia. Inoltre, farebbe bene al sistema circolatorio e preverrebbe
l’ingrigimento e la caduta dei capelli.
Vivekananda nacque a Calcutta da una famiglia aristocratica il 12 gennaio 1863. Il suo arrivo in Occidente fu piuttosto rocambolesco:
arrivò a Chicago nel 1893 con un vestito color ocra e un turbante, e
con pochi soldi. Si racconta che, nonostante avesse passato la notte
precedente su un carro merci, Vivekananda si presentò l’11 settembre
dello stesso anno all’apertura della prima sessione del Parlamento delle
Religioni, che fu il primo tentativo di creare un dialogo globale tra
alcune delle fedi del mondo. Vivekananda riuscì ad incantare i 4000
partecipanti alla conferenza con molti interventi improvvisati, e riuscì
a spiegare e rendere comprensibili anche agli occidentali la filosofia
del Vedanta, sistema filosofico indiano delle Upaniṣad. Negli anni
seguenti la sua popolarità contribuì alla diffusione della pratica dello
yoga al di fuori del mondo orientale. Molti intellettuali nel corso del
tempo si dissero affascinati dalla figura di Vivekananda: tra questi ci
furono Leo Tolstoy, Henry Miller e J. D. Salinger.
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